Translate

martedì 4 giugno 2013

  FIRENZE – Andrea Barzagli, il difensore più affidabile della nazionale, giocherà venerdì sera a Praga e farà parte della lista dei 23 azzurri che domenica sera si imbarcheranno da Fiumicino per volare in Brasile. Il bianconero, alle prese con un problema al tendine d’achille della gamba destra, accompagnato da una borsite su quella sinistra, ha superato il test e il c.t., tirando un sospiro di sollievo, lo ha inserito nel gruppo.
 Aquilani ha vinto il ballottaggio con Poli. Astori è stato convocato in quanto il forfait di Antonelli, alle prese con una contusione al perone che lo mette fuori causa per almeno due settimane, costringerà il tecnico azzurro a impiegare Chiellini nel ruolo di terzino sinistro (già a Praga). La scelta più difficile è stata quella di dover rinunciare sia a Ogbonna sia a Ranocchia. Si pensava però che il c.t., considerando le precarie condizioni di Barzagli si cautelasse con un altro difensore centrale. Ma questo avrebbe significato rinunciare ad uno tra Giaccherini e Diamanti e Prandelli dopo averci pensato bene, non se l’è sentita. Tutti e tre i nuovi tornano a casa: il portiere Agazzi, il centrocampista Bonaventura e l’attaccante Sau.
I CONVOCATI - Entro mezzanotte l’allenatore azzurro doveva consegnare i nomi dei giocatori che parteciperanno alla Confederations Cup, in programma dal 15 al 30 giugno in Brasile. Prandelli ha tenuto tutti con il fiato sospeso sino alle 23 Portieri: Buffon, Marchetti, Sirigu.
Difensori: Abate, Astori, Barzagli, Bonucci, Chiellini, De Sciglio, e Maggio.
Centrocampisti: Aquilani, Candreva, Cerci, De Rossi, Diamanti, Giaccherini, Marchisio, Montolivo e Pirlo.
Attaccanti: Balotelli, El Shaarawy, Gilardino e Giovinco. Esclusi: Agazzi, Antonelli, Ogbonna, Ranocchia, Bonaventura, Poli, Sau.

Mourinho chiama Sneijder al Chelsea] Mourinho chiama Sneijder al Chelsea

Avete presente il primo derby italiano di Wesley Sneijder? Arriva all’Inter, Mourinho lo manda in campo a sorpresa senza neanche un allenamento con i compagni, trascina l’Inter al successo. 4-0 ai cugini e tanti saluti. Ora il sodalizio fra l’oranje e lo Special One si può riprodurre a Stamford Bridge: secondo la stampa turca, Mou -legato alla società di Abramovich da un contratto quadriennale- è pronto a portare a Londra il centrocampista attualmente in forza al Galatasaray, con cui ha appena vinto il campionato.
Il Tuo Viaggio al Tuo Prezzo!Che i rapporti tra i due non si sono mai interrotti si intuisce anche dalla confessione fatta dal giocatore nel gennaio scorso quando rivelò che fu proprio Mou a suggerirgli l’opzione di Istanbul. Iniziano dunque le grandi manovre: Mou punta Daniele De Rossi e pure Edinson Cavani, nonostante su quest’ultimo sia fortissimo l’interesse del Real Madrid e pure del Manchester City

ROLAND GARROS, la ERRANI IN SEMIFINALE....


Sara Errani, finalista a Parigi nel 2012. AnsaImpresa di Sara Errani al Roland Garros: per il secondo anno di fila è in semifinale, grazie al successo sulla polacca Agnieszka Radwanska con il punteggio di 6-4 7-6. Per la Errani si tratta del primo successo in carriera contro una Top 5 dopo 28 sconfitte di fila. Al prossimo turno l'azzurra affronterà Serena Williams, vincente nell'altro quarto di finale contro Svetlana Kuznetsova per 6-1 3-6 6-3.
 

giovedì 30 maggio 2013

SERIE B,FINISCE 1-1 L'ANDATA DELLA FINALE PLAYOFF TRA EMPOLI-LIVORNO AD EMPOLI...DOMENICA SI DECIDE A LIVORNO CHI VA IN A...

EMPOLI Bassi; Hysaj, Tonelli, Regini, Laurini; Moro, Croce (67' Signorelli; 83' Casoli), Valdifiori; Saponara; Tavano, Maccarone (86' Mchedelidze). All. Sarri
LIVORNO Mazzoni, Bernardini, Emerson, Ceccherini, Schiattarella, Duncan, Luci, Gentsoglu, Gemiti; Belingheri; Paulinho. All. Nicola

Arbitro: Irrati di Pistoia
Ammoniti: Saponara, Regini, Croce (E), Belingheri (L)
Empoli, 30 maggio 2013 - Empoli e Livorno pareggiano 1-1 nell'andata della finale playoff di calcio di serie B. Una finale che adesso, nel ritorno che si giocherà domenica 2 giugno a Livorno, deciderà quale delle due squadre toscane andrà in serie A. E di certo è stata una partita emozionante e bella da vedere, con due squadre che hanno numeri importanti nei piedi dei loro giocatori. Un risultato che premia momentaneamente il Livorno, che adesso in casa, in virtù del miglior piazzamento al termine della stagione regolare, potrà anche pareggiare per andare nella massima serie. Due dunque i risultati a disposizione della squadra del tecnico Nicola. Un Livorno che però non può dirsi al sicuro per niente. Peccato per l'infortunio di Signorelli dell'Empoli alla caviglia: il giocatore, una delle pedine chiave di Sarri, è dovuto uscire sorretto a braccia, adesso si valuteranno le sue condizioni in vista del ritorno-
Anzi, le soluzioni che ha l'Empoli per andare in porta sono interessanti e varie. Con un finale di partita, quello giocato al Castellani, che ha visto gli Azzurri tentare in ogni modo di bucare la porta di Mazzoni. Un vero mini-assedio finale che fa capire come il ritorno sarà una battaglia. Due bellissimi gol in un derby con i fiocchi: grandissima cornice di pubblico, con lo stadio colorato d'azzurro e condito da tremila tifosi ospiti. Al pronti via l'Empoli parte in quarta e segna in una delle prime occasioni a disposizione. E' Tavano che segna: viene lanciato a rete da Maccarone e batte Mazzoni con un tiro secco al volo.
L'1-0 non scompone il Livorno. Che una volta di più sa raccogliere le idee e ripartire. Il segreto è sempre Duncan. E' l'acquisto di gennaio, in arrivo dall'Inter, che segna un gol di potenza straordinaria, presentandosi davanti a Bassi e freddandolo con un tiro che si infila quasi nel sette sul secondo palo. A quel punto Nicola chiede alla sua squadra il tutto per tutto. Da non sottovalutare le punizioni da lontano di Emerson, che proprio nella parte finale del secondo tempo tenta di bucare bassi con uno dei suoi tiri dinamite: l'estremo difensore para. Paulinho prova ad abbattere il muro azzurro, mentre un paio di cross a vuoto dell'Empoli in area amaranto mettono i brividi ai tremila in trasferta. Finisce 1-1 ma ora sarà vera battaglia domenica 2 giugno, con fischio d'inizio alle 20.45.
L'INTERVISTA A NICOLA (ALLENATORE LIVORNO)
Nicola sa che la sua squadra ha fatto una grande partita. "Nel secondo tempo abbiamo fatto meglio. Perfezione non c'è mai ma il secondo tempo è stato buono dal punto di vista della mole di gioco. Sicuramente non era una squadra facile l'Empoli qui, ha triangolazioni ficcanti e precise. Nel primo tempo non riuscivamo ad avere il giusto coraggio anche nell'uno contro uno, rischiando di concedere troppo campo all'Empoli". Un Livorno che sembrava arrivato stanco ma non è così: "Lascio sempre che gli altri esprimano le proprie idee - dice Nicola - abbiamo fatto tantissime partite come gli altri e infatti nel primo tempo loro sono stati molto più brillanti del secondo".
L'INTERVISTA A SARRI (ALLENATORE DELL'EMPOLI)
Sarri è alle prese con problemi di panchina dopo l'infortunio a Signorelli ma prende il buono della partita. "Per 65 minuti abbiamo messo in difficoltà gli avversari poi ci possono stare venti minuti in cui ci mettono in difficolta. Non abbiamo concesso tantissimo anche in occasione del gol. Probabilmente eravamo un po' larghi tra difensore esterno e centrale e Duncan ha trovato questo spazio. Il team ha mostrato qualità tecnica e carattere, abbiamo fatto un finale di grande forza in cui potevamo trovare un vantaggio. C'è la convinzione di potersela giocare, abbiamo la consapevolezza che a Livorno ce la possiamo giocare".

mercoledì 29 maggio 2013

EMPOLI-LIVORNO SI GIOCANO LA SERIE A

 

Livorno o Empoli, Empoli o Livorno. La A aspetta la toscana che rimpiazzerà il posto lasciato vacante da Siena con la certezza che, comunque vada a finire il derby, in massima serie salirà una squadra degna di sedere al fianco di Sassuolo e Verona. Non c'è dubbio, infatti, che di fronte, nella finale play-off che inizia mercoledì sera (ritorno domenica al Picchi), si ritrovino le due squadra che più delle altre abbiano meritato il 3° posto. I labronici per un torneo sempre di testa, fianco a fianco al Verona, gli azzurri per una rimonta strepitosa, confezionata a suon di gol (ben 69, 2° attacco del torneo).

LIVORNO, TRADIZIONE NEGATIVA AL CASTELLANI - Non sarà facile per il Livorno far rispettare, come già successo con il Brescia, il piccolo vantaggio del miglior piazzamento nella stagione regolare. Lo ricorda anche la storia che non vede i labronici vincere in campionato a Castellani da 8 confronti (0-1 nella coppa Italia di serie C 1993/94) e in campionato addirittura da 16 (0-2 in serie C il 1° ottobre 1961).

EMPOLI, SAPONARA CI SARA' - Per l'occasione in casa Livorno dovrebbero scendere in campo gran parte dei titolari della semifinale di ritorno contro il Brescia. Paulinho e Dionisi formeranno il tandem d'attacco. L'unico dubbio di Nicola è legato al modulo: 3-4-1-2 con Belingheri nel ruolo di rifinitore o 3-5-2 con l'inserimento del più difensivo Gentsoglou. L'Empoli potrà schierare i gioiellini Saponara e

Regini, di rientro da Milanello con il parere positivo del ct dell'Under 21, Davis Mangia. I due, però, non potranno giocare al ritorno visto che sabato partiranno con gli azzurrini per l'Europeo di categoria in Israele. Un motivo in più per cercare di vincere all'andata.


PER ALLEGRI SIAMO QUASI AI SALUTI...IMPAZZA IL TOTO SOSTITUZIONE...

Dieci anni fa il Milan vinceva la Champions League in finale a Manchester contro la Juventus. Adesso, invece, tutto l’ambiente rossonero aspetta con il fiato sospeso il responso della cena in programma giovedì sera a casa Berlusconi tra il patron, Massimiliano Allegri e Adriano Galliani. La Roma, che ha già proposto al tecnico un contratto biennale da 3,5 milioni di euro, attende. Ma le certezze, di minuto in minuto, sono sempre meno.
CONFERMA QUASI IMPOSSIBILE Non tutti, però, sono convinti che giovedì sera le parti si siederanno a tavola per discutere la posizione dell’allenatore livornese. Una cena confermata sino a prova contraria, come del resto era stato per l’attesa apparizione di Silvio Berlusconi a Milanello alla vigilia dell’ultimo impegno di campionato (poi cancellata) e dello stesso proprietario al “Processo di Biscardi” una settimana fa. L’impressione è che si sia soltanto in attesa della separazione ufficiale tra Allegri e il Milan, che una delle due parti operi lo strappo decisivo e sancisca la frattura definitiva.
SEEDORF, QUOTAZIONI IN CALO – La pietra tombale potrebbe essere stata posta lunedì sera da Paolo Maldini, quando l’ex capitano rossonero – uno dei candidati al ritorno a Milanello con Seedorf – si è espresso in toni non troppo plaudenti nei confronti dell’olandese. “Non posso commentare la candidatura di Clarence per la panchina – si è limitato a dichiarare – perché è ancora un giocatore, non so come potrebbe essere da allenatore perché deve ancora essere messo alla prova”. Tutto fuorché un’apertura entusiastica. Quindi? L’impressione è che pian piano anche Berlusconi si sia reso conto di un’ambiente rossonero piuttosto freddo all’idea di vedere Seedorf in panchina. A meno che il patron non voglia davvero rivoluzionare l’impostazione del Milan data da Galliani, come riportato dallo stesso Biscardi la settimana scorsa.
OCCHIO A KALADZE – Se tra mercoledì e giovedì ne sapremo di più sul destino di Allegri, tra venerdì e sabato potrebbe giungere il momento di conoscere il futuro della panchina milanista. Proprio venerdì, infatti, è in programma la partita di addio al calcio di Kaladze. Il georgiano ha chiamato a raccolta tutti i compagni con cui ha vinto la Champions League nel 2003, motivo per cui a Tblisi si riuniranno sia Seedorf che Maldini e Galliani. Secondo alcune indiscrezioni, dopo la trasferta in Georgia l’olandese passerà qualche giorno a Milano. Che sia l’occasione buona per siglare il contratto con i rossoneri? Probabile, anche se…

RIJKAARD, QUOTAZIONI IN CRESCITA – Lui a Tblisi non ci sarà, ma è pur sempre uno dei papabili alla panchina milanista. Un nome in grado di unire sia Berlusconi che Allegri, nonostante nelle esperienze successive al Barcellona (e quindi dal 2008 in avanti) abbia avuto ben poca fortuna. Occhio dunque a Rijkaard, le cui quotazioni sono in crescita per il futuro della panchina rossonera. Che, verrebbe da dire, quasi certamente parlerà olandese.
LE PAROLE DI GALLIANI - "Ho parlato con il presidente, adesso è in Sardegna, ma dovrebbe arrivare per giovedì sera e vedremo con lui di trovare una soluzione che sarà il meglio possibile per il Milan". Così l'amministratore delegato del club rossonero, Adriano Galliani, ai microfoni di Milan Channel a margine della sua visita al Centro Sportivo Vismara. Quale sarà questa soluzione? Intanto, dal Brasile arrivano le dichiarazioni del dg del Botafogo. "Se il Milan ci ha chiesto Seedorf? Credo che sia necessario che parlino con Clarence – ha dichiarato Sidnei Loureiro a calciomercato.it -. Non è una questione che riguarda il Botafogo. Lui ha un contratto con noi fino al 30 giugno del 2014 e, ad oggi, non ci ha mai parlato di questa ipotesi. Si allena con noi ed è molto tranquillo”.

PLAYOFF Serie B - Il caso Regini-Saponara infiamma la finale Empoli-Livorno

Un posto in A. La doppia sfida tra Livorno ed Empoli vale l'ultimo treno per tornare nella massima categoria. Il primo derby toscano si giocherà mercoledì sera (gara d'andata) alle 20.45 sul campo dell'Empoli. Il ritorno, al "Picchi", domenica allo stesso orario. Il Livorno di Nicola ha svolto una seduta pomeridiana al Centro Coni di Tirrenia.
Per gli amaranto lavoro differenziato, palestra e partitella finale. Domani dovrebbero scendere in campo gran parte dei titolari della semifinale di ritorno contro il Brescia. Paulinho e Dionisi formeranno il tandem d'attacco, supportato da Belingheri nel ruolo di rifinitore.
L'Empoli potrà schierare i gioiellini Saponara e Regini, di rientro da Milanello con il parere positivo del ct dell'Under 21, Davis Mangia. I due non dovrebbero far parte della squadra di Sarri nel match di ritorno. Sabato partono con gli azzurrini per l'Europeo di categoria in Israele. Nel 4-3-1-2 anti-Livorno conferme per Saponara, schierato dietro le punte Tavano e Maccarone.
Il ds degli Azzurri Marcello Carli è stato duro sulla questione dei due Under 21: “Ho ancora speranza di poterli vedere nella finale di ritorno, un fatto che li costringerebbe ad andare in Nazionale comunque due giorni prima del debutto all’Europeo. Spetta a Sacchi ed Albertini decidere, la responsabilità adesso è loro. Non sono in malafede, assolutamente. Il problema è stata la Lega di Serie B che ha fatto un mese di pausa a gennaio e poi ci porta in questa situazione. Io non piango, ma chi ci perde sono i due ragazzi. È una violenza sportiva”.
In caso di parità di punteggio conta la differenza reti. In caso di ulteriore parità viene considerata vincente la squadra meglio classificata in campionato (il Livorno ha chiuso la stagione regolare al terzo posto, davanti all'Empoli).

Serie A - Mazzarri punge Conte: "Vince col mio 3-5-2"

Walter Mazzarri non si è ancora di fatto palesato dalle parti di Appiano Gentile ma già è bello carico e oltre a pianficare la squadra e il mercato con la società nerazzurra si è divertito a punzecchiare la Juventus, sua rivale in questi anni a Napoli e da sempre squadra mai amata dal popolo interista.
L’occasione per Mazzarri per togliersi qualche sassolino è arrivata con un intervento ai microfoni di Radio Marte, dove il tecnico di San Vincenzo ha salutato e ringraziato i tifosi del Napoli e ha parlato del suo sistema di gioco, il 3-5-2 che è stato anche il tratto distintivo dei due scudetti della Juventus: “Ci sono dei sistemi di gioco che porto avanti da tanti anni. Finché funzionano andrò avanti così. Faccio delle variazioni a gara in corso, ma non vedo motivo per cambiare il mio assetto base. In fondo la Juventus con il modulo che io adotto da tanto tempo il 3-5-2 ha vinto gli ultimi due campionato. Significa che è un sistema di gioco molto attuale e vincente…”.
Non è la prima volta che Mazzarri attacca velatamente Conte e la Juventus visto che le scintille vere e proprie tra i due sono nate a margine della Supercoppa Italiana dello scorso agosto a Pechino, quando l’allora allenatore del Napoli spiegò la teoria in base alla quale Conte avrebbe copiato il suo sistema di gioco per aprire il suo ciclo vincente alla Juventus. Conte non l’aveva presa benissimo e, attraverso il suo collaboratore Carrera, rispose per le rime al tecnico toscano (“Auguro a Mazzarri di vincere quanto ho vinto io da calciatore”) che non risparmiò parole al vetriolo: “Non voglio rispondere a Carrera. Se avrà tempo gli risponderà il mio vice Frustalupi”. Alla luce di queste premesse, la sfida fra Inter e Juventus è già cominciata.

Totti a France Football: «Cos'è la Lazio? Niente»

PARIGI - "Francesco, una parola per definire la Lazio", chiede France Football a Totti per cominciare una lunga intervista. "Niente", è la risposta del capitano della Roma alla rivista francese. France Football precisa, alla fine dell'articolo, che "l'addetta stampa della Roma è voluta tornare sulla risposta di Totti", sottolineando che il capitano della Roma "non voleva fornire parole per definire la Lazio".  Totti continua poi a scherzare sulla rivalità con la Lazio, tema che apre la lunga intervista alla rivista francese. "Se mio figlio Cristian mi dicesse fra qualche anno che esce con una tifosa della Lazio? A casa non ci rientra". Da bambino, sua madre optò per l'offerta della Roma: "Se avesse scelto la Lazio - dice Totti ridendo - penso che l'avrei ammazzata". Hai amici tifosi della Lazio?: "Purtroppo sì". Il capitano non lo dice, ma anche sua moglie Ilary Blasi da bambina era una supporter biancoceleste.

«GRANDI OFFERTE DALL'ESTERO» - Francesco Totti rivela a France Football di avere tuttora "offerte da importanti squadre straniere, non da italiane" e non esclude di poter fare la scelta di andare a giocare all'estero.

«SE FOSSI ANDATO AL REAL...» - Il capitano della Roma torna poi indietro di qualche anno, e ricorda il momento in cui è stato vicino a firmare per il Real Madrid. La sua vita e, soprattutto, la sua carriera, spiega, sarebbero state completamente diverse. Alla fine, la scelta è stata quella di restare a Roma e alla Roma. La scelta "più giusta", sottolinea Totti: "Nel 2004 è vero, sono stato vicino al Real Madrid. Volevo una grande squadra per vincere e, a quel tempo, i dirigenti della Roma non potevano darmi quello che volevo. Alla fine, il cuore ha deciso di restare, per fortuna". La decisione di diventare una bandiera della Roma, ammette Totti, probabilmente gli ha negato la possibilità di vincere qualche trofeo importante: "Se fossi andato al Real Madrid avrei vinto tre Champions League, due Palloni d'Oro, molte altre cose... . Sicuramente avrei avuto più possibilità, non c'è dubbio". "Ma io -ribadisce- preferisco quello che ho fatto. Mi dispiace solo non aver vinto due o tre scudetti in più".

TOTTI SUL CT LIPPI -  "Il giorno dopo l'intervento chirurgico, Marcello Lippi venne a trovarmi all'ospedale e mi disse: 'Tu verrai al Mondiale anche su una gamba sola'". Lo racconta Francesco Totti in un'intervista a France Football ricordando l'operazione subita a tre mesi dal mondiale poi vittorioso in Germania, nel 2006. Nell'intervista il capitano della Roma torna anche sulle incomprensioni con l'allenatore argentino Carlos Bianchi, che lo stavano portando a lasciare la Roma nel 1997, e rivela che aveva "quasi firmato con la Sampdoria". "Lui insisteva affinchè me ne andassi - racconta Totti -: pensava che, nonostante le attese, fossi un giocatore normale. Lo accettai tranquillamente e avevo quasi firmato con la Sampdoria. Ma ci fu un torneo amichevole a Roma, dovevamo giocare contro il Borussia Moenchengladbach e l'Ajax, squadra in cui giocava Jari Litmanen, che Bianchi voleva a ogni costo portare alla Roma. Per lui, Litmanen era un giocatore stratosferico, il più forte in circolazione. In quel torneo, giocai benissimo e segnai un gol in ognuna delle due partite. Il presidente Sensi disse allora: 'Lui non si muove di qui'".

martedì 28 maggio 2013

DE LAURENTIS ANNUNCIA L'ARRIVO DI BENITEZ A NAPOLI

NAPOLI - Adesso è ufficiale: il presidente De Laurentiis ha annunciato via Twitter l'ingaggio del nuovo allenatore del Napoli che, come previsto, sarà lo spagnolo ex Chelsea Rafa Benitez, fresco vincitore dell'Europa League. «Rafa Benitez è il nuovo allenatore del Napoli. Un uomo di grande esperienza internazionale. Un leader» si legge sul tweet. Il numero uno azzurro aveva fatto crescere l'attesa fra i tifosi poco prima di dare l'annuncio, con un altro messaggio su Twitter: «Mi raccomando, il momento si sta per avvicinare e ne vedremo delle belle».

IL COMUNICATO - Il Napoli ha ufficializzato l'acquisto anche sul proprio sito ufficiale: «Rafa Benitez è il nuovo allenatore del Napoli. L'accordo è stato siglato oggi a Londra. La SSC Napoli è felice di accogliere un allenatore così prestigioso nella propria famiglia. Un benvenuto anche ai suoi collaboratori».

LA SCHEDA - La società partenopea ha pubblicato anche la scheda del tecnico: «Rafael Benitez Maudes è nato a Madrid il 16 aprile 1960. Da calciatore, come centrocampista-difensore, è cresciuto nelle giovanili del Real Madrid. Ha giocato con Castiglia, Parla e Linares. La carriera di allenatore è iniziata con le giovanili del Real Madrid, anche come vice allenatore. Ha allenato il Real Valladolid, l'Osasuna, l'Extremadura, il Tenerife e il Valencia in Spagna, il Liverpool e il Chelsea in Inghilterra e l'Inter in Italia. Il suo ricco palmares:
Cinque trofei nelle varie leghe:
Due campionati spagnoli: ha vinto la Liga con il Valencia nel 2001/02 e nel 2003/04
Una FA Cup nel 2005/06 con il Liverpool
Una Community Shield nel 2006 con il Liverpool
Una Supercoppa Italiana nel 2010 con l'Inter

Cinque trofei in Europa:
Due Europa League: la coppa Uefa-03/04 con il Valencia e l'Europa League-12/13 con il Chelsea
Una Champions League nel 2004/05 con il Liverpool
Una Supercoppa Europea nel 2005 con il Liverpool
Un Campionato del Mondo per club nel 2010 con l'Inter

Osvaldo in punizione, niente Confederations

Niente Confederations Cup per Daniel Pablo Osvaldo: è la decisione di Cesare Prandelli, dopo le accuse dell’attaccante della Roma al suo tecnico Andreazzoli, via twitter. Il giocatore non era convocato per l’amichevole con San Marino ed era squalificato per la gara di qualificazione mondiale con la Repubblica Ceca.
 Cesare Prandeli ha comunicato la sua decisione anche personalmente a Osvaldo. La scelta del ct è chiara, ma dal punto di vista tecnico assai sofferta. Ai suoi collaboratori il ct ha confessato di essere il primo per la forzata rinuncia: Osvaldo era infatti considerato nei fatti centravanti titolare, attaccante ideale per far coppia con Balotelli. Il giocatore italo-argentino, che era già squalificato per tre giornate, dovrà scontare il terzo turno di stop nel primo dei due impegni di qualificazione ai mondiali a settembre, e rimarrà dunque fuori dal progetto tecnico di Prandelli per i prossimi cinque mesi.
Il ct azzurro ha fatto del codice etico un punto irrinunciabile: dopo aver detto oggi in conferenza stampa che avrebbe considerato la posizione di Osvaldo e aver rilevato che il tweet anti-Andreazzoli sarebbe stata un’aggravante, si è informato del suo gesto di ieri sera all’Olimpico, dove Osvaldo ha disertato la premiazione mandando a quel paese Andreazzoli. E ha infine tratto la conclusione che il rispetto della maglia e della squadra per la quale si gioca è imprescindibile, un valore al quale in azzurro non si può rinunciare.
 Cesare Prandeli ha comunicato la sua decisione anche personalmente a Osvaldo. La scelta del ct è chiara, ma dal punto di vista tecnico assai sofferta. Ai suoi collaboratori il ct ha confessato di essere il primo per la forzata rinuncia: Osvaldo era infatti considerato nei fatti centravanti titolare, attaccante ideale per far coppia con Balotelli. Il giocatore italo-argentino, che era già squalificato per tre giornate, dovrà scontare il terzo turno di stop nel primo dei due impegni di qualificazione ai mondiali a settembre, e rimarrà dunque fuori dal progetto tecnico di Prandelli per i prossimi cinque mesi. 
 Il ct azzurro ha fatto del codice etico un punto irrinunciabile: dopo aver detto oggi in conferenza stampa che avrebbe considerato la posizione di Osvaldo e aver rilevato che il tweet anti-Andreazzoli sarebbe stata un’aggravante, si è informato del suo gesto di ieri sera all’Olimpico, dove Osvaldo ha disertato la premiazione mandando a quel paese Andreazzoli. E ha infine tratto la conclusione che il rispetto della maglia e della squadra per la quale si gioca è imprescindibile, un valore al quale in azzurro non si può rinunciare. 

lunedì 27 maggio 2013

PLAYOFF SERIE B...la finale e EMPOLI-LIVORNO,eliminate novara e brescia.

Sarà un derby toscano a decidere l'ultima promozione in serie A. Dopo i pareggi dell'andata, infatti, l'Empoli batte il Novara con un netto 4-1, mentre il Livorno firma un altro 1-1 contro il Brescia, ma in virtù del miglior piazzamento in campionato accede alla finale. Gara d'andata mercoledì 29 maggio, ritorno sabato 2 giugno.
 
 

EMPOLI-NOVARA 4-1 — Un Empoli nettamente superiore batte il Novara e approda alla finale play off tutta toscana. Anche Aglietti, grande ex, ammette la superiorità azzurra nell’economia delle due gare. Ma quella del Castellani è stata davvero una partita emozionante, col Novara che fino al 2-1 ha avuto un paio di occasioni per riportarsi in parità, risultato che comunque non sarebbe stato sufficiente ai piemontesi per passare alla finale. Maccarone e Croce sono usciti fra gli applausi, allo stadio c’erano 7.600 persone. Un grande spettacolo. Gli azzurri padroni di casa non sono mai stati in difficoltà, hanno giocato sereni e dopo poco più di venti minuti erano già avanti di due reti grazie a un pallonetto di Tavano e un gol sottoporta di Saponara, assistito da Tavano. Il gol di Seferovic al 37’ del primo tempo ha per un po’ ha riaperto i giochi. A inizio ripresa uno dei tanti ex, Lazzari, ha avuto la palla del pareggio, ribattuta da Laurini. Ma poi l’incontro viene chiuso da Saponara, doppietta per lui, e da Mchelidze, che nel recupero s’inventa un gol capolavoro saltando mezza difesa novarese. La squadra di Sarri il 29 maggio al ‘Castellani’, in casa, sfiderà il Livorno, che grazie a due pareggi, è riuscito ad eliminare il Brescia. La gara di ritorno, che decreterà la terza squadra promossa in Serie A si giocherà il 2 giugno. 
 

LIVORNO-BRESCIA 1-1 — Il sogno del Brescia dura solo 9 minuti: il tempo che passa fra il gol del vantaggio di Corvia al pareggio di Paulinho. Per il Livorno, invece, il sogno del ritorno in A, dopo tre anni di purgatorio nella cadetteria, continua. Gara due delle semifinali play-off finisce 1-1, con i due gol giunti nella prima metà della ripresa. Gli amaranto, pur soffrendo, accedono alla finale. Anche all'andata il match si era chiuso con lo stesso punteggio, ma in virtù del miglior piazzamento ottenuto al termine della regular season, sono i labronici a fare festa. Come quattro giorni prima al Rigamonti, gli uomini di Nicola – sotto gli occhi del 'tifoso' Giorgio Chiellini, livornese doc, seduto in tribuna – hanno dovuto stringere i denti, gettare il cuore oltre l'ostacolo e rimontare la rete degli avversari. Partita intensa, emozionante, severamente vietata ai deboli di cuore. Nel primo tempo giocano meglio le rondinelle, mentre Luci e compagni appaiono insicuri. Al 20' nitidissima opportunità per i biancoazzurri. Dapprima va alla battuta, da destra, Rossi. Mazzoni respinge; la sfera giunge dalle parti di Ceccherini, che in modo maldestro svirgola il rinvio. La palla spiove in area di porta. Corvia è il più lesto e colpisce il palo di testa. Altra occasione per gli ospiti al 33': punizione di Scaglia e incornata di Daprelà deviata da Mazzoni. Al 38' giustamente annullato un gol dell'amaranto Schiattarella, servito in fuorigioco da Lambrughi. Lo 0-0 all'intervallo va stretto al Brescia. In avvio di ripresa il Livorno sembra decisamente più brillante. Al 1' Paulinho 'pareggia' i conti dei legni: il brasiliano, su lancio di Luci, controlla il pallone, si coordina in bello stile e spara in porta, scheggiando la parte alta della traversa. I locali continuano a spingere, ma come spesso succede nel gioco del calcio, è la squadra avversaria a segnare. Il Brescia perviene al vantaggio all'11'. Splendida combinazione Corvia-Rossi-Corvia, con l'attaccante ex Lecce che entra in area e batte Mazzoni. Rabbiosa la reazione amaranto. Al 18' dalla grande distanza, conclusione violenta di Emerson, che, a portiere battuto, viene respinto dal palo. Al 20', su contestata punizione assegnata al limite, va alla battuta Paulinho. Il tiro del centravanti brasiliano viene 'sporcato' dalla barriera e, beffando Arcari, si insacca, per l'1-1. Il Brescia prova il tutto per tutto ed attacca a testa bassa, facendo venire i brividi agli 11.000 supporters livornesi presenti sugli spalti. In particolare insidioso Sodinha, al 32', dal limite, e Picci, al 49', di testa da sotto misura (blocca Mazzoni). Nei secondi di recupero, anche Arcari va a caccia del gol. Niente da fare: il Livorno difende il più prezioso dei pareggi e si assicura il pass per la finale tutta toscana con l'Empoli.